Autodeterminazione animale

26/08/2021

Sofia e la foglia

Ancora oggi parlare di autodeterminazione animale è tabù. Ogni considerazione su diritti, anche relativi a quadri teorici come il capability approach e il paradigma della Qualità di Vita, è riservata esclusivamente agli umani.

Quale sarebbe il prezzo da pagare, in termini di privilegi, se si realizzasse una società che promuova veramente l'autodeterminazione animale?

Oggi un camion pieno di galline si è ribaltato sull'A4. Alcune galline sono morte sul colpo, ma molte altre si son date alla macchia. Incidenti simili avvengono più spesso di quanto si possa sospettare. La macchina dello sfruttamento animale è consolidata e perfetta, ma mai abbastanza perfetta da prevedere ogni possibile incidente e, soprattutto, ogni possibile piano di evasione. Parte di questi tentativi vengono censiti da blog come Resistenza Animale che vuole dimostrare in modo il più possibile neutrale e asciutto (le notizie vengono riportate senza particolari commenti), fino a che punto la cultura egemone fondi la propria visione dell'animale non umano su un grosso fraintendimento.

Un fraintendimento, certamente, che è funzionale alla produzione capitalistica di corpi animali, emozioni e spettacolo: ovvero che gli animali non umani non abbiano particolari piani per il loro futuro. Non facciano progetti, non abbiano una storia individuale o sociale, non abbiano cultura, non facciano politica.

La pedagogia, la psicologia, la sociologia, persino l'etologia, continuano ad affermare questo: che una parte consistente delle vicende animali deriva dagli istinti. Nonostante centinaia di anni di ricerca, siamo ancorati alla triste opinione di Cartesio.

Ovviamente, non tutti la pensano così.
Le galline in fuga ne sono un esempio.
Così come gli orsi imprigionati nelle gabbie del Casteller per aver con forza preteso di poter decidere per la propria vita.
Ovunque guardiamo, troviamo soggettività che si esprimono per continuare ad essere agenti della propria esperienza. La differenza tra l'autodeterminazione come la pensiamo per noi, e l'autodeterminazione come la pensano gli animali delle altre specie, è che la nostra autodeterminazione è legata alla produzione e al consumo di beni e di emotività e a privilegi.

Esiste in realtà una sola autodeterminazione, un solo diritto, lo stesso per tutti, di poter agire, sentire, informarsi sul mondo, pensare, con mente e corpo liberi da performance, funzionalismi, pressioni psicologiche e affettive.