Turisti e vagabondi

10/03/2022

Bauman, 2001
Z. Bauman

I turisti stanno in un luogo o si muovono come vogliono.

Abbandonano un porto quando nuove opportunità, non ancora sperimentate, chiamano altrove. I vagabondi sanno che non staranno a lungo in un posto, per quanto possa loro piacere, perché dovunque si fermino non sono accolti con entusiasmo.

I turisti si muovono perché trovano che il mondo alla loro portata (globale) è irresistibilmente attraente, i vagabondi si muovono perché trovano che il mondo alla loro portata (locale) è inospitale, fino ai limiti della sopportazione. I turisti viaggiano perché lo vogliono; i vagabondi perché non hanno altra scelta sopportabile.

I vagabondi sono, si potrebbe dire, turisti involontari; ma dire turista è una contraddizione in termini. Anche se la strategia del turista può essere una necessità in un mondo segnato da mura che si spostano e da strade mobili, la libertà di scelta è la carne e il sangue del turista. Toglietela, e vedrete allora svanire l'attrazione, la poesia e, invero, la vivibilità stessa della sua vita [...].

Luce verde per i turisti, rosso per i vagabondi.

(Bauman Z., Dentro la globallizzazione. Le conseguenze sulle persone, Laterza, Bari 2001)